Pelé

A 82 anni è morto Pelé, il Re del calcio. La leggenda brasiliana, tre volte campione del mondo – caso unico nella storia – si è spento all’ospedale Einstein di San Paolo lo scorso giovedì 29 dicembre, a causa di un’insufficienza multiorgano. L’ex attaccante della Seleçao era ricoverato già da qualche settimana, a causa dell’aggravarsi delle complicazioni al tumore al colon di cui soffriva da diverso tempo. Una notizia in qualche modo annunciata, ma che non ha mancato di suscitare la commozione e il cordoglio del mondo intero. Pelé, infatti, è stato molto più che un semplice calciatore: icona intramontabile, ha precorso i tempi diventando la prima vera superstar del pallone, e da molti è considerato universalmente come il più forte di tutti i tempi.

 

PeléUna carriera spesa quasi interamente al Santos, col quale iniziò la carriera professionistica nel 1957 con uno score invidiabile di 41 gol realizzati in appena 39 partite. L’anno dopo, la consacrazione ai Mondiali di Svezia: non ancora maggiorenne, Pelé stupì il globo intero trascinando il Brasile verso la prima, attesissima vittoria iridata. Nella kermesse europea, con la numero 10 sulle spalle, O’Rey mise a segno 6 reti pesantissime, tra le quali spicca la doppietta rifilata nella finalissima di Solna ai padroni di casa. Fu solo l’inizio di una delle più grandi storie mai espresse dal mondo del calcio. Nel 1962, in Cile, arrivò il bis pur senza quasi giocare: a causa di un infortunio, il campionissimo verdeoro scese in campo solamente in due occasioni, timbrando il cartellino contro il Messico. Nel 1970, la gloriosa uscita di scena con il terzo titolo mondiale, vinto ai danni dell’Italia con un roboante 4 – 1: anche in quel caso Pelé andò a segno svettando su un impotente Burgnich.

 

L’ultima fase di carriera fu negli States, alla corte stellare dei Cosmos di New York, dopodiché una vita da star: impossibile non citare la partecipazione al celebre film Fuga per la vittoria, con Sylvester Stallone e altri grandi ex campioni (l’inglese Bobby Moore e l’argentino Osvaldo Ardiles), ma anche il dualismo con Diego Armando Maradona, col quale strinse una sincera amicizia. In suo onore, in Brasile verranno osservati tre giorni di lutto nazionale.

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