Nel tempio che da qui alle prossime settimane erediterà il nome di Diego Armando Maradona, il Napoli sgretola la Roma per 4 – 0 e omaggia nel migliore dei modi il “Pibe de oro”. A pochi giorni dalla scomparsa di uno dei più grandi atleti della storia di questo sport, che proprio allo Stadio San Paolo scrisse pagine indimenticabili di calcio, Insigne e compagni rilanciano la loro corsa verso un tricolore che, dopo nove anni di egemonia bianconera, pare finalmente volersi staccare dalla casacca della Juventus. D’altronde era una serata troppo importante per gli azzurri, uno di quei momenti che non è proprio possibile sbagliare. La posta in palio era altissima: non solo la necessità di portare i 3 punti a casa per rimpolpare una classifica fin qui assai discontinua, ma soprattutto il desiderio di onorare il più grande giocatore nella storia del club.
Il campo traduce nel migliore dei modi questa volontà, tanto che i calciatori del Napoli, che per l’occasione vestono una casacca a strisce bianche e blu (omaggio a Maradona e all’ Argentina, la sua patria), fanno a pezzi una Roma pur proveniente da un’importante striscia di risultati utili. Ad aprire le danze, manco a dirlo, è proprio Lorenzo Insigne, e con uno dei marchi di fabbrica del leggendario talento sudamericano: un calcio piazzato da posizione defilata, che si infila con prepotenza nel sette presidiato da Mirante. Nel secondo tempo i giallorossi crollano definitivamente: il raddoppio porta la firma di Fabian Ruiz, che con una stoccata mancina beffa l’estremo difensore romanista. Nel finale il Napoli arrotonda, addirittura dilaga: il 3 – 0 viene realizzato da Mertens, bravo ad approfittare di una corta respinta di Mirante per appoggiare in rete un tap-in vincente. A ridosso del recupero, il subentrato Politano si “beve” cinque avversari (Mirante incluso) e insacca a porta vuota. È il colpo del 4 – 0, che eleva il Napoli in zona Champions.