Tre gol per tornare a sorridere, almeno per una sera. Il duetto serbo Kostic-Vlahovic risolve la pratica Salernitana in praticamente un tempo di gioco, regalando ad Allegri tre punti che riportano un sospiro di sollievo nella drammatica classifica della sua creatura. Con quel -15 a pesare come un macigno (senza, i bianconeri sarebbero terzi a due sole lunghezze dall’Inter), e l’incombente, nuovo processo che stavolta riguarderà la situazione degli stipendi, la Juventus riavvicina le zone europee – sponda Conference League – e, soprattutto, ritrova il proprio bomber designato. È stata la partita di Dusan Vlahovic, che con due reti e un assist torna a fare la differenza dopo un periodo complicato. Da capire se sarà la gara del suo definitivo rilancio, nella serata in cui, però, il tecnico bianconero perde il giovane Fabio Miretti: uscito in barella tra le lacrime, le condizioni del numero 20 verranno rivalutate nei prossimi giorni.
Ma è una gara eccellente per la Juventus, che bombarda la porta dello sventurato Ochoa quanto più possibile, facendolo capitolare in diverse occasioni. Il vantaggio arriva prima della mezz’ora grazie a un rigore trasformato da Vlahovic, ma procuratosi da un indemoniato Miretti prima del brutto infortunio. Allo scadere la Vecchia Signora confeziona anche il raddoppio che, di fatto, determina l’inerzia del match: l’asse è ancora quello serbo, finalizzato da Kostic ma con la complicità di una brutta uscita di Ochoa. Agli inizi della ripresa la Juventus chiude i conti: Fagioli, subentrato a Miretti, intercetta un pallone sanguinosamente perso dalla Salernitana e innesca Vlahovic con una verticalizzazione letale, per il tris che vale la vittoria. Le timide reazioni dei campani non producono effetti, e anzi, sono ancora i bianconeri a sfiorare il poker in almeno due circostanze: a strozzare nella gola la gioia del quarto gol a Di Maria e Kean ci pensano rispettivamente una traversa e un palo.