Paulo Dybala e la Juventus si salutano. Dopo un tira e molla trascinatosi per mesi, una pantomima che ha lentamente eroso i nervi di tutte le parti in causa – la società e la squadra da una parte, il giocatore e i suoi agenti dall’altra, i tifosi in mezzo – l’ultimo capitolo si è consumato in un nulla di fatto. Anzi, nell’ufficializzazione che la frattura apertasi ormai da tempo è diventata insanabile: troppo esose le richieste del quasi ex numero 10 bianconero, troppe le perplessità da parte dei dirigenti juventini, specialmente a fronte dello scarso apporto di Dybala nelle ultime stagioni.
In questo senso, nonostante un talento certamente fuori dal comune, la Joya non ha mai dato l’impressione di essere riuscito a compiere il definitivo salto di qualità. Le condizioni fisiche sempre più precarie hanno condizionato la sua presenza in campo, tanto da far precipitare i suoi numeri: 8 i gol messi a segno in questo campionato, appena 4 quelli realizzati in quello scorso. Non che nella stagione 2018-2019 le cose siano andate molto meglio, con appena 4 marcature all’attivo. Soprattutto, in questo frangente il giocatore non è mai riuscito a incidere in Champions League, quando le circostanze richiedevano l’estro di un campione.
Ma un altro grosso problema che ha condizionato il rapporto tra Dybala e la Juventus, è stata la difficoltà nel collocare tatticamente l’attaccante argentino, condivisa da Allegri prima, poi da Sarri e Pirlo, poi di nuovo da Allegri. Il giocatore si è sempre più palesato come una sorta di equivoco tattico ambulante: troppo specifico per adeguarsi ai moduli, troppo fragile per essere un accentratore. Impossibile costruirgli una squadra intorno, se l’infortunio è spesso dietro l’angolo. Specialmente se il palcoscenico deve essere condiviso con giocatori del calibro di Higuain, Cristiano Ronaldo e Vlahovic, molto più integri e prolifici.
Le richieste al rialzo da parte degli agenti, quando la Juventus puntava al ribasso, hanno fatto il resto. A giugno, alla scadenza del contratto, Paulo Dybala andrà via a parametro zero. Diverse, al momento, le possibili destinazioni: Marotta lo sta corteggiando da tempo, ma le sirene inglesi e spagnole potrebbero rivelarsi più seducenti. La Vecchia Signora, da par suo, a questo punto potrà andare verso il tridente: con Vlahovic già in rosa e il recupero di Chiesa, il terzo potrebbe essere Zaniolo.