Il suo “regno del terrore” come campione indiscusso della WWE ha ormai superato i 700 giorni, e ancora non accenna a concludersi. E a questo punto, anzi, viene lecito chiedersi chi sarà l’atleta a porre fine all’egemonia del Tribal Chief Roman Reigns, l’Head of the Table, l’uomo che sulla propria strada ha sopraffatto due interi roster, sconfiggendo qualunque avversario la federazione gli ponesse davanti.
A ben vedere, in effetti fa specie constatare la quantità e la qualità dei performer caduti sotto i colpi dell’ex leader dello Shield. Nel biennio in cui si è laureto campione WWE, Roman Reigns ha via via diradato la propria presenza sul ring, ma ha comunque avuto la meglio persino su alcuni tra i lottatori più protetti dalla compagnia di Stanford. A cominciare da Braun Strowman e Bray Wyatt, in un triangolare che, di fatto, ha inaugurato il suo dominio dopo il turn heel, segnando altresì il declino di The Fiend. Si son poi dovuti arrendere i vari Daniel Bryan, Kevin Owens, Cesaro, Riddle, veterani del calibro di Goldberg, John Cena ed Edge, persino Finn Balor nell’imbattuta gimmick del Demone o Brock Lesnar, in due diverse circostanze. Nelle ultime due edizioni di Survivor Series, anche gli ex campioni WWE Big E e Drew McIntyre hanno dovuto alzare bandiera bianca, benché quest’ultimo in un match deciso da alcune scorrettezze.
E chissà se proprio lo scozzese, dopo aver trionfato nell’ennesima faida personale contro Sheamus, riuscirà a strappare l’Undisputed WWE Championship dalla vita di Roman Reigns, nell’evento che si terrà il prossimo 2 settembre a Cardiff, in Galles. Per Drew McIntyre potrebbe essere un’occasione d’oro, ma ancor più potrebbe esserla per Theory, detentore del Money in the Bank ancora in attesa di incassare. Il Dream Match contro Cody Rhodes, che secondo alcuni addetti ai lavori avrebbe dovuto effettivamente interrompere la streak di Reigns, è invece destinato a farsi attendere: l’infortunio dell’American Nightmare presumibilmente si protrarrà fino a inizio 2023.