Quando iniziamo ad avvicinarci oramai alle battute conclusive del 2019, per molte squadre è anche quasi giunto il tempo di fare i primissimi bilanci circa quanto è stato fatto fino a questo momento. Alcune di esse, naturalmente, non possono che essere contente, e staranno cercando dei margini per poter migliorare ulteriormente. Altre, invece, sono costrette a leccarsi le ferite per quel che poteva essere e non è stato. E in questo novero, indubbiamente, rientra anche il Napoli di Carlo Ancelotti. La formazione campana, al termine della sessione estiva di mercato, sembrava poter essere la più credibile candidata alla corsa Scudetto, insieme alla solita Juventus e alla rinata Inter di Antonio Conte. Qualche mese dopo, invece, è costretta a raccogliere i cocci, e a far fronte ad una situazione molto problematica.
Il Napoli, infatti, in campionato ha raccolto un bottino di punti molto misero rispetto a quelle che erano le aspettative dei più, lasciando molto sul campo. Il rapporto fra tutte le parti, inoltre, si è incrinato al punto da diventare quasi insanabile. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha più volte tuonato, imponendo un ritiro che i giocatori hanno rispedito al mittente. Un ammutinamento in piena regola, condito da un silenzio stampa e da tante voci di mercato che continuano a susseguirsi. E Carlo Ancelotti, preso fra questi due fuochi, è stato infine esonerato.
Ma non sarà da solo. Ancora col dente avvelenato, De Laurentiis vorrebbe effettuare una vera e propria epurazione. I primi ad essere con il piede in partenza sembrano essere Callejon e Mertens, peraltro in scadenza di contratto e ormai in là con gli anni. Anche capitan Insigne potrebbe essere sacrificato sul mercato, essendo stato individuato come il vero e proprio capo della “rivolta”. Napoli potrebbe salutare anche altre colonne portanti: Allan, scontento anche per svariati motivi personali, e Koulibaly, che lo stesso presidente degli Azzurri non considera più tanto incedibile.