Juventus Buffon Chiellini

La strana parabola della Coppa Italia, trofeo spesso bistrattato in passato e mai realmente sentito come stasera. Dopo più di un anno di partite a porte chiuse causa covid, il Mapei di Reggio Emilia torna a ospitare cori, tifo, pubblico – pur se a capienza ridotta per le attuali restrizioni – e a esser partita vera. Ancor più strana la traiettoria disegnata da Andrea Pirlo alla sua prima, e forse ultima, stagione da allenatore sulla panchina della Juventus: perso lo Scudetto dopo nove anni di dominio, con un piede e mezzo fuori dalla Champions, i bianconeri si impongono sull’Atalanta nella finalissima portando a casa anche la Coppa Italia. Nonostante l’annata deludente, la Vecchia Signora ha messo le mani su due trofei: il 20 gennaio scorso Chiellini e compagni tinsero di bianconero anche la Supercoppa.

 

Juventus Buffon ChielliniAtalanta che, forte della qualificazione in Champions già ottenuta, e da un probabile secondo posto in Serie A (per i bergamaschi sarebbe il miglior risultato di sempre nella massima divisione italiana), parte con i favori del pronostico. Rispetto a quanto emerso alla vigilia Gasperini rinuncia a Muriel, lanciando Malinovskyi e Pessina alle spalle di Zapata. La Juventus manda in campo, per l’ultima volta, il totem Gianluigi Buffon: il leggendario portiere, già ex capitano della Nazionale, lascerà Torino dopo 685 presenze da protagonista. L’altra sorpresa di Andrea Pirlo è Kulusevski, schierato in attacco al posto di Dybala e Morata.

 

Il primo tempo porta il marchio dell’ Atalanta: Zapata spinge fortissimo, mettendo più volte in crisi il duo composto da Chiellini e de Ligt. Sono proprio i bergamaschi a entrare pericolosamente nell’area avversaria in più circostanze, reclamando anche un presunto rigore per un intervento di Rabiot su Pessina. Tuttavia, è la Juventus a trovare il gol del vantaggio: Cuadrado innesca Kulusveski in contropiede, un rimpallo tra Ronaldo e McKennie favorisce lo stesso svedese che, da posizione defilata, indovina un delizioso sinistro a giro imparabile per Gollini. I nerazzurri provano a reagire, e a pochi minuti dalla fine del primo tempo pareggiano meritatamente: Freuler e Hateboer organizzano bene sulla destra, Malinovskyi in area è smarcato e, con un sinistro potente, batte Buffon.

 

Alla ripresa il piglio è molto differente, con i bianconeri che iniziano a crocifiggere la retroguardia bergamasca. L’uomo del destino è Federico Chiesa: l’ex viola dapprima coglie un palo dopo un tacco delizioso di Cristiano Ronaldo, poi infila Gollini finalizzando un bello scambio con Kulusevski. L’ Atalanta è in affanno, ma anche con gli ingressi in campo di Muriel e Ilicic non trova più la forza di ribaltarla. Al triplice fischio di Massa parte la festa bianconera, stretta attorno a Buffon che, non a caso, pochi minuti più tardi solleva al cielo la Coppa Italia. Per Andrea Pirlo è il regalo perfetto per il suo quarantaduesimo compleanno, pur se fra tante ombre: il futuro è tutto da scrivere, e più che mai incerto.

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