Italia Under 20

Se qualcuno, alla vigilia del Mondiale Under 20 conclusosi poche ore fa con il trionfo dell’Inghilterra, avesse detto che l’ Italia si sarebbe piazzata sul podio, in tanti probabilmente si sarebbero fatti una sonora risata. Un po’ perché, da tradizione, gli azzurri non hanno mai figurato particolarmente bene in questa competizione, e un po’ perché in tanti, tra addetti ai lavori e semplici appassionati, asseriscono che la nazionale giovanile non produce più talenti di livello da troppi anni, ci si aspettava davvero poco dai ragazzi che poche settimane fa sono partiti alla volta della Corea del Sud. E che, invece, hanno portato a casa un’impresa veramente insperata, capace di porre delle belle basi per il futuro.

 

Italia Under 20L’ Italia, infatti, è riuscita a battere ai calci di rigore i pari età dell’ Uruguay, conquistando una storica medaglia di bronzo. Il giusto coronamento di un cammino emozionante, che pure non era cominciato sotto i migliori auspici in quei caldi giorni di fine maggio: una sconfitta patita nel girone di qualificazione proprio dai sudamericani, poi un pareggio contro il Giappone. Ma anche una vittoria contro il Sudafrica, classica squadra materasso del gruppo, che aveva consentito agli azzurri di approdare da secondi agli ottavi di finale del Mondiale Under 20, usufruendo della miglior differenza reti ai danni degli asiatici.

 

Agli ottavi, la prima impresa dell’ Italia: la vittoria per 2 – 1 sulla Francia, considerata dagli esperti come una tra le grandi favorite per la conquista del titolo. Ai quarti, altro miracolo: la vittoria ai tempi supplementari contro lo Zambia, per 3 – 2, nonostante l’inferiorità numerica ed una conduzione di gara sfavorevole, per non dire imbarazzante, pur con l’ausilio della VAR.

 

Il sogno dell’ Italia si è poi infranto nel secondo tempo della semifinale contro un’ Inghilterra superiore, pur con l’ennesima gemma del baby Orsolini (capocannoniere del torneo), fra i prospetti azzurri più interessanti di questi anni. Ma, contro l’ Uruguay, nella finale per il terzo posto, l’ennesima impresa, stavolta dal dischetto, grazie alle parate del giovane Plizzari (2 rigori neutralizzati su 3), mentre per l’ Italia non sbagliano Vido, Marchizza, Mandragora e Panico.

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