Se è un sogno, non svegliateci. Sono da poco passate le ore 23:00, quando il cielo sopra Katowice si tinge di azzurro per celebrare i nuovi campioni del mondo di pallavolo. L’ Italvolley maschile compie il capolavoro, un anno dopo il trionfo europeo e quasi un quarto di secolo più tardi rispetto alle prodezze dell’era Velasco, la cosiddetta Generazione di fenomeni. E fenomeni sono anche i ragazzi di Ferdinando De Giorgi, autore della rinascita del movimento azzurro. Che, ormai svincolatosi dall’ingombro del veterano Zaytsev, ha restaurato le macerie di un’ Italvolley a fine ciclo, apparentemente destinata ai suoi minimi storici all’indomani della delusione olimpica di Tokyo. Il palmarès di questo frangente è più che eloquente: un oro europeo, un oro mondiale, più il podio sfiorato in Nations League.
E dire che il mondiale svoltosi eccezionalmente tra Polonia e Slovenia (in origine il torneo era previsto in Russia, ma è stato poi spostato a causa dei fatti ucraini), per gli Azzurri, si era aperto proprio con la polemica della mancata convocazione di Ivan Zaytsev. Prossimo ai 34 anni, lo “Zar” non ha mai digerito la decisione del commissario tecnico, che però è stata avallata dagli eccellenti risultati ottenuti sul campo. Dopo aver dominato senza troppi patemi un girone che includeva Turchia, Cina e Canada, l’ Italvolley ha dato seguito ad un percorso a dir poco fenomenale nella fase finale della competizione. Superata Cuba negli ottavi, la Nazionale ha compiuto due piccole imprese contro Francia e Slovenia, due fra le migliori selezioni del pianeta: contro i transalpini i ragazzi di Fefè De Giorgi hanno rimontato per due volte il parziale, finendo col vincere per 3 set a 2; gli sloveni, invece, sono stati annichiliti da un indiscutibile 3 – 0, che ha certificato una volta di più lo strapotere di questa generazione.
Nella finalissima di Katowice, anche la temibile Polonia si è dovuta arrendere ai ragazzotti terribili guidati da Simone Giannelli, capitano e miglior palleggiatore del Mondiale, ma soprattutto MVP: riconoscimento che fa il paio con quello già conseguito nell’Europeo di un anno fa, sempre presso l’arena di Spodek. Fra gli altri premi individuali: Fabio Balaso (Italia) viene eletto miglior libero. Gianluca Galassi (Italia) e Mateusz Bieniek (Polonia) i migliori centrali, Kamil Semeniuk (Polonia) e Yoandy Leal (Brasile) i migliori schiacciatori. Infine, Bartosz Kurek (Polonia) si è laureato come miglior opposto del torneo.