Milik Napoli

Non era facile per il Napoli migliorare i risultati ottenuti nella scorsa stagione, allorché Insigne e compagni, al culmine di una stagione clamorosa, sfiorarono l’impresa e solo per un soffio non riuscirono a conquistare lo Scudetto a scapito della Juventus dei record. Il gap con la Vecchia Signora, in estate, sembrava essersi allungato ulteriormente, soprattutto a fronte del grande calciomercato costruito dai bianconeri, capaci di portare a Torino giocatori del calibro di Cancelo, Emre Can e, soprattutto, Cristiano Ronaldo. Per colmare il distacco, allora, il presidente partenopeo De Laurentiis aveva provato a puntare sulla forza dell’allenatore: detto addio a Maurizio Sarri, approdato alla corte del Chelsea, a Napoli era giunto Carlo Ancelotti, uno fra i tecnici più vincenti dell’ultimo ventennio.

 

Carlo Ancelotti aveva accettato di buon grado l’offerta del club campano, dopo aver concluso le recenti esperienze con squadre di straordinaria caratura internazionale: negli ultimi anni, l’allenatore, che ha legato indissolubilmente la propria figura al Milan, aveva guidato Paris Saint Germain, Chelsea, Bayern Monaco e, soprattutto, il Real Madrid, vincendo in quest’ultima occasione la decima Champions League della storia del club spagnolo.

 

Tuttavia, a fronte degli entusiasmi iniziali, accompagnati perlopiù da prestazioni incoraggianti e da risultati convincenti, da diverse settimane la squadra sembra aver perso smalto su praticamente tutti i fronti sui quali era impegnata. Dapprima il Napoli è stato eliminato rocambolescamente in un pur difficile girone di Champions League, mentre poco per volta ha perduto terreno in campionato rispetto alla Juventus, che adesso è distante di addirittura 11 lunghezze. L’ultimo patatrac è avvenuto pochi giorni fa in Coppa Italia: crollati sotto i colpi del Milan di Piatek, gli uomini di Ancelotti hanno dovuto dire addio anche ad uno degli ultimi obiettivi perseguibili.

 

Un triplete al contrario insomma, che agli inizi del mese di febbraio getta ombre allarmanti non soltanto sul prosieguo di una stagione che sta diventando sempre più fallimentare, ma anche sul futuro dello stesso allenatore: cosa ne sarà di Carlo Ancelotti?

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