Serie A

Quella di questa calda estate del 2022 è stata una sessione di calciomercato folle, a tratti turbolenta, che ha letteralmente stravolto le rose di alcune squadre di Serie A. Chi ha fatto meglio? A chi, invece, è mancato qualcosa? Andiamo a scoprirlo insieme.

 

Serie AATALANTA: Forse il giocattolo di Gasperini non fa più incantare come un tempo, ma l’esborso economico della Dea è stato di quelli importanti. I bergamaschi completano i riscatti di Demiral e Boga, vestono di nerazzurro i vari Ederson, Hojlund, Lookman e Soppy, tutti giovani di belle speranze. La cessione a titolo definitivo di Romero al Tottenham per 50 milioni è un capolavoro, tra i sacrifici dolorosi si registrano Freuler e, naturalmente, Ilicic. L’incognita si concretizza in Malinovskyi, che ha rotto con l’allenatore ma per il quale non è stato trovato un accordo per l’addio: lo strappo verrà ricucito o l’ucraino finirà ai margini? VOTO: 6,5

 

BOLOGNA: Felsinei che appaiono indeboliti, a causa degli addii irrinunciabili di Theate, Hickey e Svanberg: tre cessioni che complessivamente hanno fruttato 45 milioni. Interessante l’innesto di Zirkzee dal Bayern Monaco, qualche dubbio in più su Lukumi e Sosa. Lykogiannis a zero e Cambiaso in prestito sono due colpi importanti sulla fascia sinistra, da capire come convivranno. Aver trattenuto Arnautovic, cercato anche da Juve e Manchester United, è il vero colpo in entrata, ma non è detto che basterà. VOTO: 6

 

CREMONESE: Il ritorno in Serie A della Cremonese poteva forse essere accompagnato da un mercato di maggior lustro: la sensazione è che la sofferenza sarà dietro l’angolo. Okereke garantisce comunque un discreto bottino di gol, per la porta sono importanti le operazioni Radu e Carnesecchi. Dessers e Afena-Gyan son due scommesse da vincere per l’attacco. In difesa l’esperienza di Chiriches può fare la differenza, ma sulla mediana l’addio di Fagioli si farà sentire. VOTO: 6

 

EMPOLI: Sul gong è arrivato Pjaca in prestito dalla Juve, per l’attacco sarà interessante anche vedere all’opera Lammers e Destro. Luperto in difesa è il classico usato sicuro, da scoprire i nuovi terzini Cacace e Stojanovic. Gli addii, però, sono pesanti: Asllani è finito in orbita Inter, sostituito da un discreto mestierante come Marin. Non c’è più Pinamonti, così come i giovani Viti e Ricci, sacrificati per far cassa. Basterà per la salvezza? VOTO: 5,5

 

FIORENTINA: Tornata in Europa tramite le porte scorrevoli della Conference League, la Fiorentina ha dato vita ad una mini rivoluzione intrigante, regalando a Italiano diversi rinforzi per ogni reparto. Partiamo dalla porta, che abbraccia Pierluigi Gollini: bocciato dal Tottenham, l’ex numero uno dell’Atalanta ha scelto la Toscana per rilanciarsi. Dodò è un terzino di belle speranze, Mandragora sulla mediana coniuga carisma e fisicità. Barak arriva al fotofinish dal Verona, e poi c’è Jovic a titolo gratuito dal Real Madrid: se il serbo riuscisse a tornare ai livelli di Francoforte, sarebbe un colpaccio. Bene anche le uscite. VOTO: 7

 

INTER: Double face. Molto bene all’inizio, quando Marotta ha concluso la maggior parte delle operazioni in entrata: riprendere Lukaku quasi gratis un anno dopo averlo venduto a oltre 100 milioni è un capolavoro, Mkhitaryan a zero – al netto degli infortuni – può rappresentare un’ottima alternativa a Calhanoglu. Onana, Asllani e Bellanova in prospettiva potrebbero diventare persino dei titolari, ma il tracollo sulle trattive per Dybala e Bremer descrivono le difficoltà di una squadra in evidente crisi da un punto di vista finanziario. I nerazzurri sono comunque riusciti a trattenere Skriniar, aggiungendo nel pacchetto arretrato anche un difensore esperto come Acerbi. Pesante l’addio di Perisic, anche la cessione di Casadei rischia di generare rimpianti. Il monte ingaggi è stato però alleggerito dalle uscite di Sanchez, Vidal, Vecino, Ranocchia, Sensi, Caicedo e Kolarov, ormai non più utili al progetto. Ad oggi l’ Inter sembra più forte dell’anno scorso, e punta dritta al titolo della Serie A. VOTO: 7,5

 

JUVENTUS: Qui c’è solo da fare un applauso ad Arrivabene e soci. Sono stati recisi i rami secchi di Dybala, Bernardeschi, Ramsey e Arthur, per un motivo o per un altro emarginati dal progetto bianconero. Gli addii di Chiellini e Morata erano inevitabili, come quello di de Ligt, che ha fruttato nelle casse bianconere un introito assolutamente irrinunciabile per portare avanti il mercato. Sforbiciato il monte ingaggi, sono arrivati a parametro zero due fuoriclasse come Di Maria e Pogba, è stato strappato Bremer all’ Inter, e sono stati prelevati giocatori propedeutici alle idee dell’allenatore, come Paredes, Kostic e Milik. In extremis si registra anche la cessione di Zakaria al Chelsea, per sfoltire un centrocampo completato dal ritorno di Fagioli e dalla conferma di Miretti. È mancato l’innesto di un terzino sinistro di livello, ma il mercato è stato complessivamente sontuoso e adesso Allegri non ha più alibi per tornare a dominare la Serie A. VOTO: 8

 

LAZIO: Dopo l’anno di rodaggio, Maurizio Sarri è stato accontentato con diversi acquisti importanti. Spicca Romagnoli a parametro zero, ma anche l’esperienza di Vecino potrà tornare utile. Provedel e Maximiano suggellano la porta, da valutare col tempo le prestazioni di Casale, Gila e Marcos Antonio. Qualcosa è mancato, specialmente sulla fascia sinistra, ma non è da sottovalutare la permanenza di Luis Alberto e soprattutto quella di Milinkovic-Savic: sarà ancora il serbo il vero, grande acquisto della Lazio. VOTO: 6,5

 

LECCE: L’acquisto di Umtiti ha ancora dell’incredibile, e in generale i leccesi si sono rinforzati grazie agli arrivi di numerosi giocatori, soprattutto in prestito. Rivedibile la situazione di Frabotta, scaricato prima ancora di cominciare. L’attacco dipenderà molto dalla verve di Ceesay, che allo Zurigo ha confezionato due annate importanti. Da tenere d’occhio anche il talentino di scuola Milan Lorenzo Colombo, che si è presentato con un eurogol al Napoli: sarà proprio lui la rivelazione di questa Serie A? VOTO: 6

 

MILAN: A mercato chiuso non si può dire che il Milan non si sia mosso, ma le operazioni rossonere sono state fortemente condizionate dal ritardo dei rinnovi di Maldini e Massara, oltre che dal closing che ha segnato definitivamente il passaggio a RedBird. Gli affari sfumati di Botman e Sanches fanno ancora male, ma De Ketelaere, richiesto a gran voce da Pioli, promette già scintille. L’innesto di Dest al fotofinish per sopperire all’infortunio di Florenzi offre nuove soluzioni al tecnico rossonero, che abbraccia anche l’esperienza di Origi e i talenti di Thiaw e Vranckx. Gli addii di Romagnoli e, soprattutto, di Kessié, rischiano però di pesare sul lungo termine nell’economia del gioco rossonero. VOTO: 7

 

MONZA: Berlusconi ha cercato di ripresentarsi in Serie A con una squadra ambiziosa, che ha confezionato numerosi colpi di livello. Cragno è uno dei migliori portieri del campionato, Sensi e Pessina due ottimi jolly. Rovella in regia potrebbe fare molto bene, spiace invece per l’infortunio del veterano Ranocchia, che avrebbe potuto dare tanto alla difesa brianzola. Importantissima anche l’operazione Caprari. Il campo, però, è sempre un’altra cosa, e per ora l’inizio non è stato dei migliori. Ce la farà a salvarsi? VOTO: 6,5

 

NAPOLI: L’obiettivo principale di De Laurentiis era di abbassare drasticamente il monte ingaggi, e ci è riuscito facendo fuori praticamente una squadra intera: Ospina, Malcuit, Koulibaly, Luperto, Ghoulam, Fabian Ruiz, Ounas, Mertens, Petagna, Insigne. Tanti addii dolorosi, cui sono però corrisposti diversi innesti interessanti non soltanto in prospettiva. Kvaratskhelia è già il nuovo idolo della curva partenopea, l’attacco abbraccia anche Raspadori e Simeone. Kim e Ostigard sono due centrali “esotici” che sembrano promettere bene, da scoprire anche l’ex Getafe Olivera. Ndombélé, se tornasse quello dei primi anni del Tottenham, sarebbe un colpo clamoroso. Riscattato Anguissa dal Fulham, è arrivato anche Sirigu, un uomo spogliatoio da non sottovalutare. Manca però una figura di riferimento, quella leadership che Spalletti aveva inseguito a lungo in Navas. La sensazione, comunque, è che questo Napoli in Serie A possa fare molto bene. VOTO: 7

 

ROMA: Sull’onda lunga del trionfo in Conference League, Friedkin ha consegnato a José Mourinho una rosa assolutamente competitiva anche in ambito Scudetto. Averlo fatto, poi, spendendo pochissimo, e trattenendo anche un talento come quello di Zaniolo, rappresenta un ulteriore plus per una società che non fa nulla per nascondere le proprie ambizioni. Dybala a zero è un colpo clamoroso anche a livello mediatico, e da non sottovalutare sono gli innesti di Belotti e Matic, anch’essi a titolo gratuito. Wijnaldum è da riscoprire nel girone di ritorno a causa del suo infortunio, ma la proprietà nel frattempo si è cautelata con Camara, che in Grecia si è fatto notare. Giallorossi che si son mossi bene anche in uscita, raggranellando diversi milioni e alleggerendo il monte ingaggi dagli addii di Veretout, Florenzi, Diawara, Under, Mkhitaryan e compagnia cantante. Forse manca ancora qualcosina in difesa, ma complessivamente è stato un mercato di alto profilo. VOTO: 8

 

SALERNITANA: Pesante l’addio di Ederson, che però ha permesso di finanziare molti colpi in entrata: su tutti il pistolero Piatek, chiamato a comporre un tandem offensivo prolifico con Bonazzoli. Tra gli altri volti nuovi, non vanno sottovalutati Dia, Maggiore, Daniliuc e Bradaric, oltre al centrale di scuola Atalanta Matteo Lovato. VOTO: 6,5

 

SAMPDORIA: I problemi societari si sono riflessi in un mercato all’insegna del mutismo, che ha visto anche il sacrificio di un pezzo pregiato come Damsgaard. Via anche la vecchia guardia, da Candreva a Ekdal a Yoshida, che davano a Giampaolo carisma e qualità. La conferma di Rincon porta esperienza in mediana, Winks e Villar (rispettivamente da Tottenham e Roma) son più due incognite. È comunque troppo poco per una squadra che aveva già palesato diversi problemi nelle passate stagioni. VOTO: 4,5

 

SASSUOLO: Con gli addii di Scamacca e Raspadori, il giocattolo neroverde si è smontato ancora una volta. Impossibile negare la partenza ai due attaccanti, che frutteranno nelle casse societarie qualcosa come 60 milioni di euro. Nel mentre, sono arrivati altri prospetti giovani e intriganti: Pinamonti in Serie A ha già fatto bene, poi c’è il pacchetto composto da Alvarez, Laurienté e Thorstvedt. Obiettivamente difficile far meglio di così. VOTO: 6,5

 

SPEZIA: Qualcosa è stato fatto, soprattutto in difesa. Ampadu è un rinforzo di livello internazionale, Caldara e Dragowski sono in cerca di un rilancio dopo un paio di stagioni complicate. Ekdal e Maldini jr garantiscono un frizzante mix di talento ed esperienza, ma era lecito attendersi di più da una squadra che non sembra aver condotto un mercato all’altezza della Serie A. VOTO: 5

 

TORINO: A suo modo, una rivoluzione. La dolorosa cessione di Bremer verso la sponda bianconera di Torino ha permesso di finanziare un mercato che ha visto anche gli addii di capitan Belotti, Izzo e Zaza, oltre a quel battaglione di giocatori che nel recente passato erano diventati delle colonne della squadra: Mandragora, Pobega, Brekalo e Praet su tutti. Cairo ha poi aperto il portafogli per regalare a Juric alcuni rinforzi di respiro europeo: da Schuurs e Miranchuk ci si aspetta molto, così come da Radonjic, Vlasic e Lazaro. L’impressione, però, è che rispetto allo scorso anno sia stato mosso un robusto passo indietro. VOTO: 5,5

 

UDINESE: Solito, pazzo mercato dall’Udinese. Perso Molina, i friulani hanno anche ceduto Udogie al Tottenham dopo averlo riscattato dal Verona, fissando un’altra grande plusvalenza. L’esterno mancino è stato comunque trattenuto a Udine per un anno con la formula del prestito, dove potrà continuare a farsi valere insieme a Deulofeu, la cui permanenza è il vero colpo in entrata dei bianconeri. Bene i riscatti di Beto e Perez, l’operazione Kamara è invece da valutare a lungo termine, contestualmente a quella di Udogie. VOTO: 6,5

 

VERONA: Per distacco, al netto delle operazioni in entrata e in uscita, la squadra che ha fatto peggio. Troppo pesanti gli addii di Barak, Simeone, Caprari e Casale, emersi nella scorsa stagione come le colonne portanti della società veronese, e non adeguatamente sostituiti. Henry garantisce un discreto gruzzoletto di gol, Verdi porta in dote un po’ di estro. Per il resto tante incognite. La permanenza in Serie A, ad oggi, sembra molto complicata. VOTO: 4,5

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi