Serie A

Il campionato di Serie A ha mandato ai registri soltanto sette giornate, ma gli spunti di riflessione sono già innumerevoli. A cominciare dal poker che domina la classifica, un quartetto di squadre che nessun addetto ai lavori, alla vigilia della competizione, aveva pronosticato in vetta. I numeri parlano chiaro: Napoli e Atalanta 17 punti, Udinese 16, Lazio 14. E le altre? Se il Milan, reduce dalla sconfitta casalinga contro gli azzurri di Spalletti, può dirsi tutto sommato soddisfatto con il suo quinto posto (il gradino più alto del podio dista appena 3 punti), lo stesso non può dirsi per Roma, Inter e Juventus. Inzaghi e Allegri, in particolare, sono finiti sulle graticole delle rispettive tifoserie, che sui social invocano a gran voce i loro esoneri.

 

Serie ADi nuovo, i numeri sono esplicativi: tra campionato e coppa, l’ Inter ha fin qui rimediato 4 sconfitte in 9 partite, praticamente la metà. L’alibi dell’infortunio di Lukaku regge fino a un certo punto, perché i nerazzurri sul campo sembrano involuti rispetto alla scorsa stagione. A una condizione atletica altalenante è coniugato un assetto mentale fragile, per cui la squadra fatica a reagire ai momenti di difficoltà. Ma la situazione in casa Juve è, se possibile, ancor più preoccupante: a metà settembre i bianconeri sono già virtualmente tagliati fuori sia dalla corsa Scudetto che dai discorsi di qualificazione agli ottavi di Champions. In Serie A, la Vecchia Signora ha toccato il fondo con la sconfitta rimediata a Monza, per mano di una neopromossa che nelle precedenti 6 gare aveva conquistato un solo punto. Il gioco pressoché inesistente, l’impalpabilità dei giocatori chiave, i numerosi infortuni, e i gol su azione che non arrivano, fanno squillare continui campanelli d’allarme in seno alla dirigenza piemontese.

 

L’altra faccia della medaglia parla di una classe operaia che vola in paradiso. E se Napoli e Atalanta non rappresentano una vera e propria sorpresa considerando i buoni risultati conseguiti negli ultimi campionati, la rivelazione di questa Serie A è senz’altro l’Udinese di Sottil. Con un calcio veloce e verticale, dai ritmi pressoché sconosciuti in Italia, i friulani hanno fin qui fatto vedere i sorci verdi agli avversari: tra le vittime illustri proprio Inter e Roma, che complessivamente hanno incassato 7 schiaffi da Deulofeu e compagni.

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