Ormai conclusosi l’anno solare, è tempo di tirare le prime somme. E, per molte squadre di Serie A, di capire dove si può intervenire in ambito di calciomercato, rinforzando le rose laddove la finestra estiva ha fallito. Revisionando i movimenti compiuti tra luglio e agosto, è in effetti interessante stilare alcune valutazioni: se alcuni acquisti hanno sorpreso per rendimento in rapporto tra qualità e prezzo, altri hanno clamorosamente steccato. Andiamo dunque a (ri)dare le pagelle in ordine rigorosamente alfabetico, dalla A di Atalanta alla V di Verona.
ATALANTA: Meno spettacolare di un tempo, più cinica, la Dea per diverse settimane è emersa come una delle rivelazioni di questa Serie A, salvo perdersi nelle ultime uscite. Persi Ilicic e Freuler, il declino di Zapata e Malinovskyi (in aria di addio dopo lo strappo con Gasperini) hanno contribuito all’esplosione di Lookman, che ha trainato i nerazzurri a suon di gol: l’ex Leicester, sempre in campo fin qui, ne ha segnati ben 7. Deludente invece l’apporto di Ederson, prelevato dalla Salernitana per oltre 20 milioni di euro. VOTO: 6
BOLOGNA: I pesanti addii estivi lasciavano presagire un Bologna in basse zone di classifica, ma il vero colpo dei rossoblù è stato trattenere Arnautovic: con 8 gol segnati, l’attaccante austriaco è stato più volte decisivo, e attualmente è il vicecapocannoniere di questa Serie A. Zirkzee finora non ha convinto, meglio Lucumi e Cambiaso. Classifica tranquilla, ma a gennaio potrebbe esserci qualche ritocco. VOTO: 6,5
CREMONESE: Si sapeva che sarebbe stato difficile, ma le 0 vittorie in 15 partite spalancano il baratro della cadetteria. Impalpabili gli innesti estivi, da Chiriches (spesso fuori per infortunio) all’accoppiata Okereke-Dessers (appena 5 gol). A gennaio serviranno rinforzi ponderati, o sarà retrocessione. VOTO: 4
EMPOLI: In estate era prevalsa la perplessità, ma la situazione di classifica dell’Empoli (12° con 17 punti) dà ragione alla dirigenza toscana. Il contributo dei volti nuovi, in realtà, è stato irrisorio: Destro, Satriano e Lammers hanno segnato 1 gol ciascuno, Pjaca è stato un oggetto misterioso. La migliore operazione? Il riscatto di Vicario, per distacco il miglior portiere di questa Serie A. Per la salvezza dovrebbe bastare. VOTO: 6
FIORENTINA: La mini rivoluzione finora non ha funzionato. Colpa, in larga parte, dello scarso apporto di Jovic, che anche con la casacca viola sta confermando l’inaridimento della propria vena. Male anche Gollini, velocemente scavalcato da Terracciano nelle gerarchie di Italiano: l’ex portiere dell’Atalanta probabilmente andrà via a gennaio. Barak ha fatto il suo, Dodò ha mostrato sprazzi di talento. È comunque poco, in confronto alle aspettative iniziali. E il 10° posto in classifica, per una squadra che puntava a un piazzamento europeo, equivale a un mezzo flop. VOTO: 5
INTER: Incredibile come, col senno di poi, l’acquisto più azzeccato sia stato quello di Acerbi: l’ex centrale laziale ha coperto in più di un’occasione le amnesie di de Vrij – in preoccupante declino – e di Skriniar, forse distratto anche dalle voci di mercato estive. I 22 gol subiti hanno effettivamente acceso un campanello d’allarme – aumentando i rimpianti per Bremer – nonostante l’imposizione di Onana su un Handanovic ormai a fine corsa. Intermittente Mkhitaryan, poco impiegati Asllani e Bellanova. Ma la vera delusione è stato il Lukaku-bis: il belga, quasi sempre out per infortunio, complessivamente ha visto il campo per appena 256 minuti. Indicata come la strafavorita per la vittoria dello Scudetto, alla ripresa la compagine nerazzurra dovrà cambiare marcia per non fallire l’accesso ai posti Champions. VOTO: 4,5
JUVENTUS: Il grande paradosso: se gli acquisti più importanti hanno fallito, specialmente in ambito Champions, quelli di minor lustro hanno praticamente tenuto in piedi la baracca nei momenti di maggior difficoltà. Male Di Maria, che tra infortuni e condizioni precarie ha giocato pochissimo. Pogba non ha nemmeno visto il campo, andrà rivalutato per gennaio. Deludente anche Paredes, fuori forma e poco assortito al contesto tattico. Le note liete: Milik, arrivato come piano B di Depay e autore di gol pesantissimi; Kostic, in costante crescita dopo un avvio complicato; Fagioli, impostosi per necessità e divenuto pressoché inamovibile in mediana. In mezzo, c’è Bremer: il difensore brasiliano, che inizialmente ha patito l’ambientamento, è uscito alla distanza affermandosi come il cardine della retroguardia bianconera. Non a caso, con soli 7 gol subiti, la Juventus vanta la miglior difesa della Serie A. Il terzo posto per ora è blindato, ma se la Vecchia Signora vorrà davvero puntare alla disperata rincorsa Scudetto, per gennaio qualche ritocco potrebbe servire. VOTO: 6
LAZIO: Meglio di così era obiettivamente difficile fare, specialmente dopo l’ennesima sessione contenitiva di mercato. Gran colpo, quello di Romagnoli: arrivato in estate a parametro zero, l’ex centrale del Milan ha consolidato la retroguardia biancoceleste. Provedel si è imposto tra i pali a suon di prestazioni, retrocedendo a riserva Maximiano (che invece era stato ampiamente voluto da Sarri come nuovo numero uno). L’infortunio di Immobile ha confermato che manca un suo vice, storica carenza della Lazio targata Lotito. Ma l’acquisto migliore, come volevasi dimostrare, è stato la conferma di Milinkovic-Savic: con 3 gol e 7 assist in 14 partite, il serbo è stato ancora una volta fondamentale. VOTO: 6,5
LECCE: A tre mesi dal suo arrivo in Salento, non si può ancora dire che l’acquisto di Umtiti abbia confermato le aspettative iniziali: solo 5 presenze per l’ex Barcellona, che nelle ultime uscite sembra però aver trovato una discreta condizione fisica. Ceesay non ha confermato l’exploit di Zurigo, ma ha segnato 3 gol importanti. Il miglior acquisto? Il terzino tutto muscoli Baschirotto, una delle rivelazioni di questa Serie A. VOTO: 6
MILAN: A -8 dal Napoli, il fallimento del Milan ha radici proprio nel mercato estivo. De Ketelaere è stato forse il più deludente acquisto della scorsa sessione: costato quasi 40 milioni, l’approccio timido del belga lo ha reso un oggetto misterioso, nonostante Pioli abbia cercato di proteggerlo a spada tratta. Male anche Origi, prelevato dal Liverpool con la speranza, mal ripagata, di trovare un Giroud-bis. Proprio il francese, invece, ha dovuto trainare la carretta anche per lui. Dest ha complessivamente deluso (il tecnico rossonero gli ha spesso preferito Kalulu, decentrato dal ruolo naturale), Thiaw e Vranckx si son visti pochissimo. Come previsto, l’addio – non adeguatamente rimpiazzato – di Kessié ha pesato. Per gennaio qualche ritocco sembra inevitabile, sperando rientri a disposizione anche Ibra. VOTO: 5,5
MONZA: Dopo un inizio difficoltoso, la squadra di Berlusconi ha mostrato sprazzi di bel gioco e si è risollevata dalle zone di classifica più pericolose. Non si può dire, però, che i nuovi abbiano inciso: Ranocchia ha giocato pochissimo, prima di fare crack e annunciare un clamoroso ritiro. Cragno ha perso il posto ed è in aria di addio, Sensi ha subito l’ennesimo infortunio grave, il duo Petagna-Caprari ha confezionato 2 soli gol. Meglio Pessina, dal quale era però lecito attendersi di più, e Rovella, che in cabina di regia si è imposto egregiamente. La classifica per ora è positiva, ma per la permanenza in Serie A potrebbe essere necessario qualcosa in più. VOTO: 5,5
NAPOLI: Voto massimo per la capolista, che apparentemente ha già ammazzato il campionato. Sforbiciato il monte ingaggi, in pochi mesi i volti nuovi sono diventati l’oggetto dei desideri di mezza Europa: Kim ha confermato il soprannome di “Mostro”, Kvaratskhelia ha seminato il panico in ogni difesa contro la quale si è scontrato. Anche Raspadori e Simeone hanno brillato, in un attacco che – con un Osimhen finalmente integro – vanta anche il miglior marcatore della Serie A. Qualcosa in più la si aspetta da Ndombélé, in discreta forma ma un po’ superfluo in un Napoli dominante anche senza di lui. VOTO: 10
ROMA: Friedkin ha accontentato Mourinho come meglio non poteva, ma forse è stato proprio lo Special One a deludere di più. La sua amalgama non ha funzionato, e i tifosi giallorossi hanno dovuto incassare diversi schiaffi: non ultimo il KO nel derby, che ha fatto scivolare la Roma al settimo posto in classifica. Affidarsi a giocatori notoriamente fragili, in particolare, si è rivelato un azzardo: Pellegrini, Zaniolo e Dybala hanno saltato diverse partite per infortunio. E se la Joya, pur se a sprazzi, ha illuminato l’Olimpico (5 gol e 2 assist in 9 partite), gli altri acquisti non hanno apportato un contributo significativo: Wijnaldum andrà rivalutato una volta guarito, Camara non è stato quasi pervenuto, Belotti ha timbrato il cartellino solo in Europa League. Meglio Matic, che con la sua lentezza ha però ingolfato il centrocampo in più di un’occasione. A gennaio dovrà cambiare qualcosa, anche a causa dell’inevitabile cessione di Karsdorp dopo lo strappo con Mourinho. VOTO: 5
SALERNITANA: Se oggi la situazione di classifica è tranquilla, grosso merito va proprio agli acquisti estivi: Dia, Piatek e Candreva hanno segnato più della metà dei gol della squadra (11 su 19), e non era scontato. Bene anche il riscatto di Mazzocchi, le cui buone prestazioni hanno convinto persino Roberto Mancini. Chi ha deluso è Federico Bonazzoli, ma gli addii di Ederson e Ribery non hanno pesato. VOTO: 7
SAMPDORIA: Dopo lo smantellamento estivo, il penultimo posto era praticamente inevitabile. La statistica più allarmante, però, è quella dei gol fatti: solo 6, praticamente 1 ogni 3 partite. La retrocessione sembra un destino fatale, a meno che i doriani non intervengano pesantemente nella finestra di gennaio. Ma sarà dura anche in quel caso. VOTO: 3
SASSUOLO: Non era facile tenere alta la china dopo gli addii di Scamacca e Raspadori, e non lo è stato. A maggior ragione dopo l’infortunio di Berardi, che ha sottratto ai neroverdi lo splendido trittico offensivo ammirato nella scorsa stagione. Inoltre, il rendimento dei neo-acquisti non sembra corrispondere il loro esborso economico: costati complessivamente 40 milioni, Alvarez, Laurentié, Thorstvedt ed Henrique hanno segnato 4 gol in 4, accendendosi solo a intermittenza. Più corposo il bottino di Pinamonti, dal quale però ci si aspetta di più. Per ora la classifica è tranquilla, ma rispetto all’anno passato i risultati sono peggiorati. VOTO: 5,5
SPEZIA: A conferma di un mercato poco brillante, lo Spezia ha faticato molto. Il rilancio di Dragowski, Caldara e Ampadu non si è concretizzato, Ekdal sembra ormai in declino. L’impressione è che, se le ultime tre non avessero fatto così male, difficilmente i bianconeri sarebbero riusciti a sedersi sul rassicurante quartultimo posto della Serie A. Gotti deve sperare che a Nzola – realizzatore di metà dei gol della squadra – non venga neanche un raffreddore. VOTO: 5
TORINO: Chiuso il capitolo Belotti, il Toro si è risollevato e, dopo un avvio burrascoso, ha messo il turbo. Vlasic è stato il trascinatore della squadra, con 4 gol e 2 assist. Anche Miranchuk si è comportato bene, rivelandosi decisivo in più circostanze. Schuurs non ha fatto rimpiangere troppo l’addio di Bremer, ma il suo infortunio andrà valutato in prospettiva anche in ottica mercato. La mini-rivoluzione di Cairo ha portato bene, ma il mercato potrebbe comunque cambiare qualcosina in avanti, visto lo scarso apporto di Sanabria: chissà che, così, il Torino non si lanci verso una scalata europea assolutamente impronosticabile in estate. VOTO: 7
UDINESE: Un’altra scommessa vinta, dopo i numerosi movimenti che hanno stravolto la rosa dei friulani. Il riscatto di Beto ha pagato bene: con 6 gol segnati, il portoghese è stato tra gli attaccanti più prolifici di questa Serie A. Perez e Bijol sono diventati i punti fermi della difesa, Lovric ha garantito qualità e quantità a centrocampo. Non a caso l’Udinese è stata tra le rivelazioni del campionato, essendo ancora a ridosso delle zone europee. VOTO: 7,5
VERONA: Copia-incolla con la pagella della Sampdoria. Ceduti i prezzi più pregiati, il Verona era inesorabilmente condannato a chiudere l’anno solare all’ultimo posto in classifica. I 5 punti messi insieme finora non lasciano spazio a possibili miracoli, anche in virtù di una rosa depressa dai risultati ed evidentemente nervosa. Passare dal mercato sarà inevitabile per sperare di agganciare il quartultimo posto, ma potrebbe non bastare. VOTO: 3