Milan

In pochi, a inizio stagione, avrebbero potuto anche solo ipotizzare un tale divario al giro di boa. Con l’uscita di scena della Juventus dopo la penalizzazione di 15 punti per la questione plusvalenze, e l’inguaribile singhiozzo delle meneghine, un Napoli letteralmente ingiocabile continua ad incrementare il proprio vantaggio. I numeri di Spalletti sono letteralmente impressionanti, ma ancora di più deludono, al negativo, quelli di Milan e Inter. Non a caso, nel turno in cui Pioli e Simone Inzaghi escono triturati da un turno che assomigliava all’ennesima ultima spiaggia, i partenopei portano il distacco in classifica al loro massimo storico: +12 sui rossoneri, addirittura +13 sui nerazzurri e sul tandem capitolino, che nel frattempo ha colmato la distanza con le strisciate lombarde. E se la Roma continua ad affidarsi all’estro di un rinvigorito Dybala, che in giallorosso ha ritrovato sé stesso, la Lazio ha raggiunto l’obiettivo surclassando proprio il Milan nel tempietto dell’Olimpico: un 4 – 0 che descrive tutte le difficoltà incontrate dal Diavolo nel periodo recente.

 

MilanRisultato peraltro mai in discussione, perché la Lazio trova il meritato vantaggio già al quarto minuto e da quel momento gestisce la partita con autorevolezza disarmante. È Milinkovic-Savic a finalizzare l’1 – 0, con la complicità dell’imperfetta difesa rossonera. Piove sul bagnato per Pioli, che al 24° perde Tomori (a fine gara si infortunerà anche Calabria) e, pochi minuti prima dell’intervallo, subisce anche il raddoppio di un indemoniato Zaccagni: nuovamente rivedibile la retroguardia del Milan, paralizzata sul tap-in vincente dell’ex Verona. Nella ripresa il copione non cambia, e anzi, la Lazio dà l’impressione di poter dilagare ad ogni azione offensiva. Il tris arriva grazie a un penalty concesso per un fallaccio di Kalulu, e regolarmente trasformato da un Luis Alberto glaciale. Il fantasista spagnolo confeziona poi l’assist per il poker timbrato da Felipe Anderson a un quarto d’ora dal triplice fischio del signor Di Bello, che suggella una débâcle incontestabile per un Milan mai parso così in difficoltà nelle ultime tre stagioni. Piange la classifica rossonera: con soli 38 punti raggranellati in 19 partite (una media di 2 a partita), in proiezione Pioli resterebbe sotto gli 80 punti a fine campionato. Il Napoli, a quota 50, è ormai in fuga.

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