Un’altra stagione è ormai alle nostre spalle. E mentre la Nazionale Italiana si appresta ad avviare il proprio percorso in Nations League, per alcuni giocatori è tempo di stilare i primi bilanci. In particolare per Ciro Immobile, che ha concluso l’annata con una microfrattura al malleolo, che lo costringerà a riposo forzato per almeno un altro mese. Ma anche con la consueta sicurezza sotto porta, valsagli per la quarta volta in carriera il titolo di capocannoniere di Serie A: è il primo calciatore nella storia del campionato italiano a realizzare una simile impresa. Davanti a lui, a questo punto, c’è soltanto il leggendario Gunnar Nordahl: il centravanti svedese, in forza al Milan tra il 1949 e il 1955, vinse per ben cinque volte il titolo di miglior marcatore della Serie A, di cui tre consecutivamente.
Per lungo tempo (ben 66 anni), Nordahl ha detenuto anche un altro, incredibile record: quello di gol segnati in una singola stagione del campionato italiano a girone unico. Il primato, di 35 reti, è stato recentemente superato da due attaccanti incredibilmente prolifici: Gonzalo Higuain nel 2016, con 36 marcature, e dallo stesso Immobile, sempre a quota 36, nel 2020. Non che le altre annate siano state deludenti per il bomber laziale, anzi. Se questa stagione è già entrata negli annali con i suoi 27 gol, anche nel 2018 e nel 2014 vinse la classifica marcatori, rispettivamente con 29 centri (ex aequo con Mauro Icardi) e con 22 sigilli (all’epoca militava nel Torino).
In totale Ciro Immobile ha già segnato 260 gol con le maglie dei club in tutte le competizioni, ed è un totale paradosso, se si pensa al suo rapporto tutt’altro che idilliaco con la Nazionale Italiana. Pur avendo vinto un titolo europeo, nell’immaginario collettivo rimane la punta titolare di una selezione azzurra capace di fallire per ben due volte la qualificazione al campionato mondiale. L’ultima gara giocata è particolarmente esplicativa: si tratta dello spareggio perso in casa contro la modesta Macedonia, lo scorso marzo in cui Immobile ha persino indossato la fascetta da capitano. A 33 anni già compiuti, e col prossimo torneo iridato che si terrà soltanto nel 2026 (quando avrà già 37 anni), il numero 17 laziale sa che non restano più molte occasioni per scrollarsi di dosso la triste etichetta di attaccante infallibile in campionato, ma fallace in Nazionale.