Pazzini Cassano

È stato brusco il risveglio dal sogno di una notte di mezza estate dei tifosi scaligeri. L’Hellas Verona, dopo un anno di purgatorio, era tornato in Serie A con le migliori prospettive e con rinnovate ambizioni: basti pensare al mercato messo a segno tra giugno e luglio, e che era capace di proporre, almeno sulla carta, un tridente offensivo di tutto rispetto. L’obiettivo, chiaramente, era una salvezza agevole, ma molti addetti ai lavori erano pronti a scommettere in qualcosa di più: soprattutto, considerando la presenza di giocatori come Giampaolo Pazzini, Alessio Cerci e, soprattutto, Antonio Cassano.

 

Pazzini CassanoProprio sulla figura di Antonio Cassano vertevano le maggiori curiosità non soltanto della stampa, ma anche degli stessi tifosi veronesi: l’ex talento di Bari Vecchia, che in carriera ha vestito maglie prestigiose come quelle del Real Madrid, del Milan, dell’Inter e della Roma, appena compiuti i 35 anni, pareva pronto a tornare sul palcoscenico calcistico del Belpaese. Per dimostrare, forse più a sé stesso che agli altri, che non era ancora finita: che le cassanate appartenevano al passato, che c’era ancora qualcosa che potesse dare.

 

Un sogno appunto, durato appena pochi giorni, e caratterizzato da continui colpi di scena e clamorose decisioni. Dapprima l’annuncio dell’addio, poi smentito in poche ore presso una conferenza stampa dinanzi a decine di giornalisti. Poi, l’addio vero, quello che non ti aspetti, e che ha posto il punto esclamativo non soltanto su una vicenda assurda, ma anche su una carriera terminata tra mille rimpianti e tra colpi di testa che, se evitati, avrebbero consegnato al calcio italiano uno dei talenti più cristallini degli ultimi anni.

 

Scorrendo indietro nel tempo, così, sono parecchie le cassanate che emergono dal cassetto della memoria: dai litigi con la dirigenza del Parma a quelli con il fu Riccardo Garrone. Dalle sanzioni inflitte dalla UEFA per i comportamenti inadeguati, alle polemiche con il Milan e l’Inter. Fino ad arrivare al Real Madrid e a Fabio Capello, i momenti in cui forse la sregolatezza ebbe maggiormente il sopravvento sul genio. Antonio Cassano è stato tutto questo, ma da ieri è un ex calciatore.

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