Oramai ci avviciniamo sempre di più alla conclusione del campionato mondiale di Formula 1, e soltanto la matematica separa Lewis Hamilton dalla conquista del suo ennesimo titolo. Il pilota di Mercedes, già campione in carica, grazie anche al prezioso aiuto del compagno di squadra Bottas, e alle vincenti strategie della scuderia dalle frecce d’argento, ha oramai annientato le residue velleità della Ferrari e di Sebastian Vettel in particolare, ponendo un’ipoteca che pesa come un macigno sul trofeo iridato.
Troppo forte la Mercedes, troppa consapevolezza per Hamilton, a differenza di una Ferrari che, partita molto bene in questo mondiale di Formula 1, strada facendo si è dissolta come neve al sole. Pur vantando una vettura sulla carta molto competitiva, l’ultimo parziale del campionato ha visto la Rossa in enorme difficoltà, mentre i rivali di Mercedes macinavano pista su pista, chilometro su chilometro.
Se il Giappone poteva essere un’ultimissima spiaggia per Sebastian Vettel, il sesto posto finale, al termine di una prestazione da incubo, equivale ad una resa delle armi. Dall’altro lato, troviamo un Lewis Hamilton a dir poco fotonico, che, con grande autorevolezza, in Giappone ha inanellato la quarta vittoria di fila: peraltro, il sesto gran premio portato a casa nelle ultime uscite. Un filotto devastante per una Ferrari a dir poco impotente.
Secondo posto per un Valtteri Bottas a sua volta molto convincente, e che, oramai, sta consolidando anche il terzo posto nella classifica piloti, staccando il connazionale Raikkonen. L’esperto finlandese, agli sgoccioli nella sua seconda esperienza in Ferrari, pare essersi rassegnato anche lui ad un’uscita di scena nell’anonimato. E, allo stesso modo, anche la situazione circa la classifica costruttori è inevitabilmente indirizzata verso l’ennesima affermazione della scuderia teutonica: 538 punti, contro i 460 della casa italiana. Medaglia di bronzo, invece, per una Red Bull che oggi ha saputo sorprendere, con Verstappen e Ricciardo rispettivamente terzo e quarto in terra nipponica.