Un’altra brutta figura per l’ Italia nel secondo impegno della Nations League, la neonata competizione europea. Gli Azzurri, parsi ancora una volta estremamente modesti, sono stati a dir poco sopraffatti, dal punto di vista tecnico come da quello tattico e atletico, da un Portogallo ben più affermato e arrembante. In questo senso, l’ 1 – 0 di misura confezionato a Lisbona sembra stare addirittura stretto ai padroni di casa, mentre gli uomini di Mancini, di contro, praticamente non sono mai stati in partita.
Il commissario tecnico, per l’occasione, ha provato a schierare un’insolita Italia forte di un 4-4-2, stravolgendo totalmente le previsioni degli addetti ai lavori, e cambiando ben nove undicesimi della formazione che, venerdì sera, ha affrontato la Polonia. Tolti Donnarumma in porta e Jorginho in cabina di regia, così, ecco che la difesa viene ridisegnata, da destra verso sinistra, con Lazzari, Caldara, Romagnoli e Criscito. Bonaventura e Chiesa agiscono sugli esterni di centrocampo, Cristante si piazza in mediana, e in avanti la cosiddetta “coppia ignorante”, con Immobile e Zaza.
Il primo tempo, in qualche modo, riesce a conservare gli equilibri, pur se la superiorità del Portogallo, benché privo del cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo, appare già evidente. La differenza, così, si concretizza completamente nel secondo tempo, allorché, pochi istanti dopo il fischio che sancisce la ripresa delle ostilità, i lusitani segnano il gol che manda l’ Italia al tappeto: Bruma recupera l’ennesimo pallone sanguinosamente perso dai nostri sulla trequarti, lo regala all’ex Milan André Silva che, libero al centro dell’area, con un pregevole mancino a giro supera il suo vecchio compagno Donnarumma.
L’ Italia non ne ha per risollevarsi, e anzi, più volte va vicina a capitombolare: il Portogallo costruisce almeno tre grandi occasioni, ma finisce ogni volta per sbattere su un ottimo Donnarumma, forse l’unica nota lieta in una serata da dimenticare.