Nel giorno in cui lo Stadium commemora Gianluca Vialli, scomparso ieri mattina a Londra, la Juventus inanella l’ottava vittoria consecutiva e, almeno per una sera, aggancia il quarto posto in classifica. Iniziano a far paura adesso i bianconeri, che in questo incredibile filotto inaugurato prima della pausa mondiale non hanno mai subito gol, segnandone altresì 14. Il Napoli, che nel prossimo turno ospiterà proprio la Vecchia Signora al Maradona, è avvisato.
Soliti problemi di formazione per Allegri, che deve fare a meno degli ormai lungodegenti Pogba, Vlahovic, Bonucci e De Sciglio, ma recupera almeno Di Maria, non ancora al 100%. Si accomoda in panchina Chiesa, anche lui non al meglio, così come Milik, gestito dal tecnico bianconero per non rischiare brutte ricadute fisiche vista la storia del polacco. Out Bremer, acciaccato dopo il match vinto contro la Cremonese: c’è Rugani dal primo minuto. Sottil deve ancora rinunciare a Deulofeu, per il resto i ranghi friulani sono praticamente al completo. Beto guida il reparto avanzato, Udogie e l’ex Pereyra presidiano le fasce.
Nel primo tempo i ritmi sono abbastanza bassi, anche se l’Udinese si mostra più propositivo rispetto ad una Juventus prudente. Raramente pervenuto Di Maria, un po’ meglio Kean, che rispetto al Fideo vanta più mobilità. Tra i padroni di casa le occasioni più pericolose capitano sulla testa di Rugani, che però non riesce a bucare la porta di Silvestri. Dall’altra parte è Walace a scaldare i guantoni di Szczesny, comunque ben protetto da Danilo e Alex Sandro. Nella ripresa i bianconeri alzano il baricentro, ma perdono Di Maria per l’ennesimo infortunio stagionale. Allegri manda in campo Paredes e Chiesa e svolta la partita: saranno proprio il mediano argentino e l’ala azzurra a confezionare il pallone che Danilo non deve far altro che spingere nella porta friulana, a pochi minuti dalla fine. Per la Juventus è l’ottava vittoria consecutiva, preziosissima ai fini di una classifica che lentamente avvicina i piemontesi alla vetta occupata dal Napoli. L’Udinese, ferma a quota 25, vede allontanarsi le posizioni europee.